Divanity


A tutta la folta schiera dei soggetti da divano, prigionieri del loro calco su di esso, amanti delle serate in sua fedele compagnia, che stanno per cambiare casa o arredamento e complementi d’arredo, sconsiglio di indirizzare la loro scelta verso il divano in pelle, specie se decidessero di lasciarlo nudo e sprovvisto di indispensabile copridivano. In condizioni di temperatura alta si incolla alla pelle e si stacca da dosso come una striscia depilatoria, emana calore triplicato che si concentra nella parte occupata dal corpo, mentre allungando una mano si possono tastare zone incredibilmente fresche dove non serve. Diciamo che non ci sono buonissimi conduzione, distribuzione e bilanciamento del calore. In condizioni di temperatura bassa e quindi all’approssimarsi delle stagioni più rigide, si trasforma invece in una lastra di marmo su cui, per quanto tu possa essere imbacuccato, quasi certamente andrà a poggiarsi una parte scoperta di pelle, soprattutto quella che ricopre la zona dei reni facile preda di magliette che la lasciano scoperta non appena il busto accenna piegamenti anche impercettibili. Trascorsi i primi 5 minuti l’area in questione si scalda – è il corpo che trasmette calore al divano e non viceversa – ma il tessuto, la pelle o simil-pelle appunto, a contatto con il corpo continua ad essere asettico. Chi come me lo possiede e non può sostituirlo, può rimediare fissando un copridivano che possa essere posizionato in maniera ben salda e non faccia la stessa storia di un lenzuolo con gli angoli su di un materasso di dimensioni leggermente più grandi. Tutto questo per dire che stasera fa freddo, le babbucce sono lì a lucidarsi il pelo, lo scaldasonno, il caldobagno, il termoventilatore e lo scaldatto a scaldare i motori.

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