Ho stampato delle foto, non foto qualsiasi ma illustrazioni di Pascal Campion davanti alle quali il mio cuore accelera, e le ho incorniciate. E che si sappia guardando questa composizione: per me, volutamente, tutto ciò che è storto non deve essere necessariamente raddrizzato, perché si può esser ritti o retti pur essendo storti o sbilenchi, si può osservare il focus da infinite diverse prospettive, soffermarsi sui particolari, reinventarli, immaginare la storia che c’è dietro, inclinare la testa, alzarla, stare con il naso all’insù o all’ingiù, trovare il meglio negli orizzontali e negli orizzonti, nei verticali e nei vertici, ruotare, capovolgere, che tanto poi orizzontale e verticale si incontrano sempre come nelle parole crociate. In ogni caso, dritta, storta, su di un prato, su un divano, al 5° piano di un palazzo, al mare, in montagna, vorrei essere in un’illustrazione di Pascal.
On a lawn, in a field, on the fifth floor of a building, on a sofa, at the sea, on a beach, on a mountain, in a shelter, in a chalet, in the kitchen, in a bedroom, I would like to be in a picture of Pascal. Everyday. As in real life.