Nainggolan suona quasi come l’anagramma di “mai ‘na gioia”. In effetti per quanto la si cerchi e la si viva nel tifo, nel sostegno e nella fede verso l’unica squadra che per noi, appassionati devoti, li merita, negli ultimi anni di gioie intese come successi e conferme ne abbiamo avute poche. Il cardine, l’asse-portante, i punti di riferimento sono venuti meno. E probabilmente è proprio nei momenti di crisi d’identità e generale che bisogna rimanere uniti. Ciò non toglie che sebbene Nainggolan di gioie ce ne abbia date tante, alla fine ha trionfato ancora una volta il mainagioismo connaturato nella società che è il motivo scatenante per cui ci si oppone disperatamente all’autocommiserazione e quando una gioia arriva, con i suoi tempi biblici, sappiamo apprezzarla. Attenderemo che la luce illumini e risplenda e che ogni traccia di malcontento venga spazzata vai da un sorriso festoso, da emozioni e commozioni intense e da qualche lacrima di gioia.