Febbraio intenera

La tenerezza è una forma d’amore. Tra le più pure. È dolce, è struggente. È il dono prezioso di chi ti insegna qualcosa e non perché lo voglia o ne sia consapevole ma perché è semplice, naturale e e per questo prezioso come prezioso è rendersene conto. È la semplicità, è l’autenticità dei gesti. E la vorresti proteggere sempre. La tenerezza. La fragilità della purezza. Non è pena, non è compassione, non è carità. È amore. Ci sono giorni in cui vorresti dimostrare che tu sarai sempre lì per loro, giorni in cui ti preoccupi perché non sei riuscita a stargli vicino quanto avresti voluto, giorni che passano e tu sei lontana e il pensiero che la tua assenza possa essere sinonimo di indifferenza ti logora. A volte non è colpa di nessuno, a volte è solo una direzione necessaria, a volte è difficile conciliare il rispetto per le fragilità altrui con i propri voleri apparentemente egoistici, volti al bene proprio, che abbracciano altre scelte, che poi sono scelte che di riflesso possono far star meglio anche le persone che ami. Ma le debolezze nell’accezione di difese abbassate, l’apertura del proprio cuore, i sentimenti scoperti e l’ intimo messo a nudo andrebbero sempre protetti e curati. Mai usati, mai stritolati, mai calpestati, mai colpiti per affermare la propria forza. Ma sempre difesi con la lancia e lo scudo, il più possibile, andando oltre. Purtroppo non è sempre consentito dalle dinamiche convenzionali. E allora si è costretti volenti o nolenti ad una apparente indifferenza verso la vita dell’altro, che non è indifferenza ma non è neanche la cura come tu l’hai sempre intesa. È il risvolto più crudo di ogni relazione. Figlio-genitore, uomo-donna-bambino-animale. Non voglio avere ragione, non voglio guardare alle cose della vita con malignità, non voglio avere il piglio del “te l’avevo detto io” e della superbia, non voglio la maledizione della freddezza e della razionalità, voglio chiedere come stai, dire cos’hai, scusa, sai che oggi hai uno sorriso più luminoso, perché indossi questo invece che quello, che hai fatto oggi, che cosa ti piacerebbe fare, ti prendo e ti porto via. Voglio essere attenta. Voglio essere realista ma tenera. Voglio proteggere i sogni miei e quelli che ne hanno di così grandi, veri e coraggiosi da dover essere protetti da tutto quello che vorrà fiaccarli, scoraggiarli, avvilirli.

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