Il periodo in cui avverto più forte la mancanza di un costante, rigenerante e riconciliante contatto con la natura, di un paesaggio naturale che si estenda davanti ai miei occhi e al mio olfatto per diversi ettari di verde, è questo. Un colpo d’occhio su uno spazio verde e così ampio e aperto da sembrare sconfinato. Un orizzonte lontano dal tratto continuo e del tutto lineare, se non fosse per qualche rilievo. Il cinguettio melodioso che accompagna i risvegli, la magia delle passeggiate nel bosco, la terra e l’erba sotto i piedi, i fiori appena sbocciati, la distesa di colori accesi, i respiri profondi della sera prima di cena, quando il sole tramonta a nord-evest, l’aria rinfresca, i giardini e le piante vengono annaffiate, gli insetti più comuni spuntano, il cielo si tinge di rosa e poi di arancione, gli uccelli si lanciano nella volta celeste emettendo dei sibili di libertà che ti fanno allargare il respiro mentre tu sei sdraiato in giardino in contemplazione. E poi profumo di terra e luci soffuse, cala la notte e le stelle appaiono più luminose e scintillanti del solito.
Buonanotte così.