Dopo tanto sgobbare, nonostante sia notte fonda, mi pareva una privazione andarmene direttamente a dormire senza concedermi quell’attimo di meritato relax nato alla fine di un dovere casalingo portato a termine, concedermelo come più mi piace. È estate, siamo in Agosto, il mese fuggirà via senza che io neanche me ne accorga, ritornerà tra un anno dopo un altro inverno e diversi malanni di stagione, e quindi ogni tanto bisogna pur catturarli gli attimi. Se si hanno una terrazza e un divanetto ammetto che viene molto più semplice. Il divanetto è speciale, compie 1 anno adesso, è giallo come il sole e intenso come il mese a cui appartiene, non è un divano qualsiasi di Ikea ma porta con sé la storia che lo anima, tutta sua e mia e di chi ha partecipato. La terrazza è disordinata e incasinata e arriverà anche per lei uno dei miei raptus da riassetto, i fiori sono annaffiati, l’umidità non è asfissiante, il cielo è stellato, ma a parte il cielo e la mia illuminazione da lanterna, sono illuminate solo poche altre terrazze. Il profumo del cornetto che sto riscaldando e che tra qualche secondo sarà come appena sfornato, mi desta e mi inebria. È il profumo di tante notti d’estate, di quei fine-serata che si protraevano fino all’alba, quando ci si alzava da quei gradini e si andava verso il mare per veder sorgere meglio il sole, per farsi rapire ed estasiare dallo spettacolo emozionante di luci, colori, atmosfere. Gli attimi non si fermano, vanno catturati. Si fissano nella memoria e non vanno più via. Deliri notturni, ciak, fine, gnam, fragrante al punto giusto, buonanotte.