ARMAGEDDON.
Dal confronto Sky tra i due candidati-sindaco di Roma, Raggi👩🏻 e Giachetti🤓, è emerso che:
– nessuno dei due mi entusiasma, ma anche meno: nessuno dei due mi ispira, ma anche meno: nessuno dei due mi fa ben sperare, ma anche meno: nessuno dei due mi pare l’antiMarino né la sua evoluzione (per i pro-Marino) né tantomeno il salvatore della patria. Chi in teoria si atteggia ad esserlo (tra la convinzione e l’allucinazione a volte il limite è labile. E le illuminazioni devono essere supportate dalle azioni) dovrebbe ottenere in pratica un riscontro al pari della predicazione verbale o che almeno sia un’accettabile approssimazione. E non sono una pessimista;
– l’eccessiva spocchia di lei non mi disturba tanto perché equivale a presunzione e ostentazione di sicurezza, sicumera pretenziosa, dialettica d’avvocatessa, quanto per la convinzione con cui – eroi loro e merde tutti gli altri – crede di poter risollevare una città come Roma senza la collaborazione delle presunte merde e trascura a parole i limiti e il campo d’azione ristretti, le tempistiche e soprattutto la rivoluzione mentale ed epocale che ci vorrebbe in tutta la struttura politica.
Chiaro che è utopico riportare Roma a condizione di perfezione, ma sono altrettanto utopiche molte argomentazioni declinate al futuro (dopo un certo periodo di impegno messo nell’ascoltarli e per schiarirmi le idee, mi è divenuto urtante questo continuo “faremo, riporteremo, costruiremo, salveremo, risaneremo” all’inizio di ogni proposizione);
– Giachetti è in netta contrapposizione nel modo di porsi. Appare come il solito cliché del politico. Sembra fiacco nei temi, trito, dimesso, poco convincente, umile e con i piedi per terra sì, ma in contrasto alla tracotanza di lei di stampo tipicamente grillino, quest’umiltà e questa compostezza possono essere scambiate per insicurezza. A me fa tenerezza, in senso buono.
– Raggi afferma: “con noi i giochi sono finiti”. Da cui bisognerebbe aggrapparcisi come un naufrago sull’ultima spiaggia, dare fiducia al nuovo che avanza, vedere cosa e come avanzerà.
Io continuo a dire che preferirei non dover scegliere. Ma ho capito che non è per colpa loro. Non è per polemica e critica fini a se stesse. Ho capito che è per tutta la macchina politica, per le lobby, perché ci è proprio impossibile compiere un vero concreto stravolgimento politico all’interno della concezione politica stessa.
Comunque che ne eleggessero subito uno di capro espiatorio, che già è durata troppo ‘sta campagna elettorale. Io aspetto fremente Domenica solo per sostenere Er Mitraglia❤️ durante la sua maratona notturna.
Non conosco la situazione romana né i due candidati, ma quello che dici tocca corde sensibili, temo che sia un po’ troppo spesso così, dover cercare il proprio personale “meno peggio” tra candidati che non entusiasmano. Il nostro sindaco attuale mi aveva dato inizialmente molte speranze, ma non so se per l’opposizione interna (non essendo un candidato di partito), per difficoltà di comunicazione o incapacità, ha avuto praticamente solo critiche. Certo oggi amministrare una grande città è un compito arduo. Forse dici bene tu, da capro espiatorio. Bisogna averne voglia, e per questo ci vuole una grande dose di tracotanza oppure una grande dose di umiltà. Io so quale sceglierei tra le due, ma forse non è quella che in questo momento paga di più…
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Poveri noi!
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