Tempo, quel tipo apparentemente bello e attraente se lo guardi da lontano, ma con l’espressione spietata e l’aria beffarda e dannata osservandolo più da vicino, quello che comunque vadano le cose lui passa inesorabile, impassibile, insensibile, ma che poi devi anche ringraziare, amare, saper trattare con cura e saper vivere quando c’è, quando ti si concede in gran spolvero, dandoti l’illusione che sarà sempre scintillante e pieno, ma anche quando c’è e si presenta in forma imperfetta e passeggera, perché in fondo poteva anche non esserci. Che se uno ci pensa bene, senza tempo da desiderare, da ritagliare, da rubare, da godere, per amare, per vivere, per fare ciò che si ama (pensieri di chiara derivazione marzulliana), quale sarebbe la ricchezza? In che consisterebbe? Dove si nasconderebbe? Anche quando è poco, abbiamo la possibilità di imbellettarlo o di passarlo come più c’aggrada. È per questo che vorrei un sindaco che monitorasse e regolamentasse il più possibile le rotture di balle galattiche. Un limite massimo invalicabile per legge, superato il quale si diventi passibili di punizione: mi strappi via del tempo in modo indegno o brutale? Lo stesso tempo verrà sottratto a te artefice della rottura di balle protratta, sottoponendoti al medesimo trattamento con la cosa che più detesti svolgere. Un’onesta e innocua legge del taglione volta a generare, a lungo andare, più sorrisi e meno musi. Perché la vera ricchezza è avere tempo per noi, per chi fa parte della nostra vita, per tutto ciò che amiamo fare, vedere, sentire, leggere. La vera ricchezza sarebbe poter prelevare tempo al bancomat, ritrovarlo negli armadi, sotto i mobili, dietro ai cuscini del divano. Conservarlo in banca, sotto la mattonella o il materasso, andarne a recuperare un po’ quando ne sentiamo la necessità, tenerne in tasca sempre una manciata a disposizione, accumulare i piccoli (ri)tagli e arrivare a farne una giornata libera, camminare distrattamente con il naso per aria e accorgersi di aver trovato un quarto d’ora per strada. Quanto tempo extra vorremmo e quanto vorremmo non averne sciupato e sperperato. Una delle tante contraddizioni che albergano in noi.
qui, non ho perso tempo. GRAZIE
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